Il bigino del web writer

Pubblicato il 31 Luglio 2012

Il bigino del web writer
Dopo aver ripescato dalla mia soffitta digitale il mio primo articolo sull'html, ecco direttamente dal 2002 un bell'articoletto sul web writing...

Dovete scrivere il testo di benvenuto o le news per l'home page del vostro sito? Il budget non vi consente di ricorrere a un professionista della tastiera? Tipico, succede spesso anche a me. Ho pensato quindi di buttar giù due o tre regole di sopravvivenza per il web writer "fai da te".

Scrivere per il web richiede uno stile differente rispetto al mezzo cartaceo: per catturare l’attenzione del lettore bisogna pensare ai contenuti come a segnali che dicano immediatamente di cosa si parla e che rendano subito chiaro il contenuto di ogni pagina del sito.

Chiarezza è infatti la parola chiave. Imparate le regole... per poi romperle, ovvio!

A titolo esemplificativo, seguono alcune linee guida sulla redazione di testi in ottica web:

  • Per favorire la lettura su schermo, generalmente affrettata e difficoltosa, e per aiutare l’utente a orientarsi all'interno della pagina o del sito, bisogna utilizzare testi brevi, preceduti da titoli e sottotitoli espliciti.

  • Scrivere un documento ipertestuale significa organizzare l'informazione, scegliere i link, cioè le porte che conducono avanti nel percorso di lettura, e dare a queste porte nomi semplici e sintetici, che facciano capire al lettore cosa troverà oltre.

  • La pagina web deve essere un percorso chiaro, fatto di luoghi e di segnali ben precisi: titoli, sottotitoli, testi brevi, spazi bianchi, indici, parole chiave scritte in altro corpo e altro colore, frecce, liste numerate o a punti.

Vi consiglio di adottare uno stile di scrittura personale e diretto, più vicino al dialogo e alla conversazione, che si rivolge direttamente all'interlocutore.

Ma torniamo al sottotitolo di questo articolo, il cui tono misterioso viola apertamente le regole del web writing, improntate alla massima chiarezza e onestà nei confronti del lettore.

Nella redazione di testi destinati a pagine web, i guru della usability (che qualche volta hanno anche ragione) consigliano lo stile della "piramide invertita", che consiste nel cominciare dalla conclusione e scendere poi nei dettagli.

Per esempio, questo articolo avrebbe dovuto iniziare con una breve frase esplicativa ("Sul web i testi chiari e sintetici funzionano meglio") che, a una lettura veloce, rendesse immediatamente chiaro il contenuto della pagina. In questo modo l'utente può capire fin dalla prima occhiata se i contenuti che il suo browser sta caricando gli interessano o meno e decidere quindi se addentrarsi nella lettura o proseguire nella navigazione verso altri lidi. E' inutile e, alla lunga, controproducente, ingannare il lettore nella speranza di trattenerlo il più a lungo possibile sul nostro sito.

Per concludere in bellezza, ecco un esempio di revisione di un testo in ottica web.

Se affidiamo a una persona che si occupa di PR la redazione di una news che tratti dei luoghi più visitati di Milano nel corso del 2001, scriverà più o meno così:

La città di Milano è ricca di siti di grande interesse storico e culturale, riconosciuti in tutto il mondo, che ogni anno attraggono vere e proprie folle di visitatori entusiasti. Nel 2001, alcuni dei luoghi più visitati sono stati il Duomo (xxx visitatori), la Pinacoteca di Brera (xxx visitatori), il bellissimo Cenacolo di Leonardo (xxx visitatori), il recentemente restaurato Castello Sforzesco (xxx visitatori) e la basilica di S. Ambrogio (xxx visitatori).

Una volta passata sotto la cesoia del web writer, la news diventerà:

Nel 2001, cinque dei siti storico/culturali più visitati di Milano sono stati:

  • il Duomo

  • la Pinacoteca di Brera

  • il Cenacolo di Leonardo

  • il Castello Sforzesco

  • la basilica di S. Ambrogio

Andrea Rigon

Pubblicato originariamente sul mai troppo rimpianto web magazine k'tvehi (per i nostalgici eccolo rivivere dentro web.archive.org) by Andrea Rigon & Davide Alemani

Scritto da Pandra

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